L’illuminazione, sia interna che esterna, influisce sulla bellezza dell’intera abitazione. Se progettata correttamente, renderà gli ambienti più accoglienti, più spaziosi, più belli e ovviamente più luminosi. Dunque, valorizzerà ogni zona e ne esalterà l’armonia complessiva. Tuttavia, prima di scegliere come illuminare stanza per stanza, è necessario capire come progettare l’illuminazione in casa. Ecco i tre step necessari.
#1 L’illuminamento minimo in ogni ambiente
Per garantire la giusta quantità di luce, differente da ambiente ad ambiente a seconda delle attività che solitamente si svolgono in ogni determinata camera, ci sono dei valori minimi di illuminamento consigliati. L’unità di misura utilizzata è il lux, ossia il flusso luminoso per unità di superficie. Nello specifico:
- 100 lux nelle zone di passaggio (ad esempio il corridoio);
- 300 lux nelle zone di lettura (per esempio vicino al divano o al letto);
- 150 lux nelle zone dei pasti (sul tavolo);
- 300 lux in cucina (precisamente nell’area dedicata alla preparazione dei pasti);
- 100 lux in bagno;
- 300 lux sullo specchio del bagno;
- 100 lux nelle camere;
- 300 lux negli armadi;
- 500 lux negli studi (o più in generale nelle aree dedicate ad attività come la scrittura.
#2 La tonalità della luce
Non tutte le lampadine hanno le stesse tonalità di colore. In generale possiamo distinguere principalmente tra luce calda, fredda e neutra. La prima si ha sotto ai sotto ai 3300 K, la seconda sopra i 5300 K. Inoltre, questo comporta anche una distinzione visiva: la luce calda tende al giallo-arancione, quella fredda al bianco-azzurro. Il nostro consiglio è quello di scegliere sempre la stessa tonalità di luce in ogni ambiente della casa, salvo particolari eccezioni.
#3 Illuminazione a più livelli
Infine, il terzo fattore fondamentale nella progettazione dell’illuminazione di casa, è quello di prevedere più livelli differenti di luce in ogni ambiente. Nello specifico, prevedete una fonte di luce principale (solitamente posta al centro del soffitto della stanza) e una o più fonti di luce secondarie (come quelle poste sui comodini in camera da letto, vicino al divano in soggiorno, sullo specchio del bagno o sul tavolo in cucina). Può essere poi presente un terzo livello con fonti d’illuminazione d’accento e d’effetto, come ad esempio i faretti utilizzati per valorizzare un determinato complemento d’arredo.
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